Palmalisa Zantedeschi alla Milano Design Week 2022

La creativa del marmo di Cavaion Veronese rivisita il paravento con l’uso della pietra e della seta

Palmalisa Zantedeschi partecipa alla Milano Design Week 2022, dal 6 al 12 giugno, nel distretto di 5VIE, e presenta il paravento “Tiepolo”.

“Tiepolo” è un concetto di paravento rivisitato in chiave contemporanea con l’uso della pietra e della seta, due materiali nobili che per la prima volta dialogano insieme in un separé. I colori della pietra di “Tiepolo” sono la testimonianza di un lunghissimo processo della Terra, e dentro la Terra, dove improbabili combinazioni si alternano in infiniti processi. La pietra in “Tiepolo” viene spogliata da Palmalisa della sua classicità attraverso delicate lavorazioni che ricordano la pittura, da qui il nome di questo nuovo collectible object. La funzionalità del paravento spazia per l’artista dall’intento di separare spazi, all’essere elemento di decoro appoggiato o appeso.

Il paravento come oggetto domestico trova le sue origini nella Cina antica dove veniva usato per separare gli spazi. Il vicino Giappone ha subito l’influenza del grande Impero Cinese, e ne ha assorbito le usanze e le tecniche. Solo nel tardo Medioevo arriva in Europa che ne subisce il fascino, e interpreta il paravento come elemento di divisione e intimità nelle grandi stanze dei palazzi. 

Oggi con Palmalisa il paravento mantiene la sua funzione di oggetto di uso quotidiano ma assume una valenza artistica e poetica, che porta ad interpretare la pietra come un prodotto della Terra, quindi vivo. Per Palmalisa, quindi, la materia è viva, è emozione, è empatia, ha un’anima. Viva, oltre che nella bellezza (nel rapporto colore e dimensioni); la pietra attraverso i suoi colori e le lavorazioni, può condurre a percepire l’Incanto.

Amo la cultura giapponese con la sua purezza nelle forme, e il rigore. Da questo ho creato un oggetto per uso quotidiano, un paravento artistico, a quattro ante molto particolare, usando sete di Venezia, onici sfumati nella lavorazione in superficie per rendere indefinito dove trovarne il limite fisico

Palmalisa Zantedeschi

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