Anteprima Salone del Mobile Milano: le novità Tonin Casa firmate da Luca Roccadadria 

Un tavolo che prende ispirazione dall’elica delle barche e una madia che strizza l’occhio all’arte, due nuovi arredi con una personalità dirompente

Continua la collaborazione di Luca Roccadadria con Tonin Casa. Il designer marchigiano presenta al Salone del Mobile.Milano 2024 il tavolo ELICA che prende ispirazione dall’elica delle barche, e la madia ROCK che strizza l’occhio all’arte attraverso l’elemento della sfera riflettente di Escher.

ELICA è un tavolo con piano in gres porcellanato, legno, marmo oppure artist glass, disponibile nelle versioni rettangolare e rotondo; le gambe sono realizzate in lamiera piegata e curvata. L’accurato studio delle gambe ispirate dall’elica delle barche dà vita a un arredo di grande riconoscibilità e proporzione.

Il nome ELICA del nuovo tavolo definisce da subito da dove nasce l’ispirazione alla base del progetto: dal mondo delle barche. L’idea è quella di usare la lamiera per avere una forma solida e leggera allo stesso tempo. La particolare forma della base slancia il tavolo mantenendolo visivamente leggero, la curva della gamba elicoidale dà forza e struttura alla lamiera.

Luca Roccadadria

ROCK è una madia contenitore a tre o quattro ante in cristallo specchiato bronzo o fumé, con struttura in legno laccato nero lucido e piedini in metallo verniciato. Il design dirompente della madia si adatta perfettamente ad ambienti contemporanei, grazie alla particolare lavorazione in mono lastra di vetro con nove bolle a rilievo per ciascuna anta.

Nello sviluppo della madia ROCK ho spinto al limite il vetro utilizzato per l’anta: le nove semisfere prendono forma sulla lastra in vetro specchiato, il ritmo preciso e la profondità del vetro la rendono quasi ipnotica. Per crearla mi sono concentrato sulla dimensionella sfera e sulla sua tridimensionalità. Avevo un’idea precisa di come doveva essere una singola sfera, in testa avevo l’opera di Escher “Mano con sfera riflettente (Autoritratto allo specchio)”, e volevo ricreare quell’effetto per poi moltiplicarlo.

Luca Roccadadria

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